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Roussel recupera per noi l'universo favoloso dell'infanzia dell'uomo, la primitiva innocenza della vitalità totale e istintiva, scende nell'inferno tecnologico, fonte prima dell'insanabile frattura odierna e, servendosi di una parola che salva, egli smonta, rimonta, disarticola, analizza, riproduce, sottolinea, amplifica, smembra, dilata e tutto con la maniacale pedanteria dell'orefice, con "humour" definitivamente liberato dal riso.